SUMMER OPEN SEA KAYAK EXPEDITION...

... un altro lungo viaggio in Grecia...
prima le coste occidentali delle Isole Ioniche... quelle che più ci sono piaciute nei viaggi precedenti, e poi il periplo del Peloponneso.
Per noi è un viaggio aperto, sia per il tempo a disposizione che per altri kayaker che si vorranno unire a noi.
Partiremo ai primi di maggio e contiamo di finire entro settembre. Controllando la posizione che regolarmente pubblicheremo
sul blog e su Facebook, sarà possibile raggiungerci in ogni momento per far parte della squadra.
Tatiana e Mauro


Please use the translator on the left.
We're paddling most of the day and we don't have enough time to translate every single post...
We're confident you understand our position!

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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mercoledì 12 luglio 2017

Passiamo in kayak il Canale di Corinto!

"Perchè non attraversi il canale insieme a noi?"
"Ma questo è il vostro viaggio e oggi è un momento speciale..."
"Però insieme è molto più emozionante! Come on, join us!"


E così, senza averlo programmato, Manolis attraversa il canale insieme a noi!
Trascorriamo l'intera giornata in compagnia di un amico, una guida e un fotografo personale!!
Passare il Canale di Corinto è senza dubbio una delle esperienze più emozionanti di questo viaggio!!!

Sabato 8 luglio 2017 - 63° giorno di viaggio
Corinto - Corinto (0 km)
Vento NW 5 nodi (F2) - mare calmo - 34°C
Sapevamo da tempo di dover attendere qualche giorno prima di poter passare il Canale di Corinto.
Il nostro amico George Gazetas, in contatto frequente con la direzione del canale per aiutarci con le pratiche burocratiche, ci aveva detto sin dal mese di maggio, quando abbiamo trascorso con lui a Lefkada un'intera settimana per dei corsi di kayak, che sarebbe stato possibile attraversare il canale soltanto di martedì, il giorno della settimana in cui è chiuso al traffico dalle 6 del mattino alle 6 del pomeriggio per i lavori di ordinaria manutenzione. Quando siamo sbarcati sulle coste del Peloponneso, subito dopo aver traversato dall'isola di Zante, abbiamo ricevuto un bel messaggio da George: "Hi guys, siete pronti per passare il canale domani?" Saremmo anche stati contenti di rispondere subito di si, ma certo, siamo più che pronti per passare il canale! Sole che... eravamo distanti oltre 200 chilometri da Corinto e neanche pagaiando giorno e notte saremmo riusciti a coprire una tale distanza! Abbiamo così fatto un rapido calcolo e concordato con George di richiedere l'autorizzazione ad attraversare il Canale per il successivo martedì 11 luglio 2017. Ed abbiamo iniziato l'avvicinamento a Corinto, pagaiando lungo la costa meridionale dell'omonimo golfo, martoriata dal cemento a tal punto da deprimerci un bel po'.
Ma appena arrivati a Corinto gli eventi hanno subito preso un'altra piega e sono successe cose del tutto inaspettate!
Mai avremmo immaginato che queste giornate di attesa si sarebbero riempite di così tante esperienze diverse!

Campo sulla spiaggia di Posidonia, sul versante nord-occidentale dello stretto di Corinto
L'arrivo di Manolis è una festa!
Un articolo di 20 pagine sul periplo del Peloponneso di Manolis pubblicato della rivista greca Panorama!
La visita alla rocca dell'antica Corinto
Relax al fresco sul Lago Doxa
Visita al faro di Akrotiri Melagavi e al laghetto di Vouliagmeni!

Domenica 9 luglio 2017 - 64° giorno di viaggio
Corinto - Corinto (0 km = 300 km in auto!)
Vento NW 5 nodi (F2) - mare calmo - 34°C
Ieri sera è arrivato Manolis!
E' stata una sorpresa incredibile, del tutto inaspettata e davvero graditissima!
Manolis Loudaros il nostro amico greco con cui l'estate passata abbiamo trascorso una settimana indimenticabile nella sua isola natale Anafi. Ci siamo conosciuti qualche anno fa ad Anglesey durante il mio soggiorno invernale ed abbiamo subito avuto un'intesa eccezionale: Manolis è uno dei kayaker più appassionati ed intraprendenti che ci sia mai capitato di conoscere e negli ultimi tempi abbiamo avuto contatti sempre più frequenti. Soprattutto perchè Manolis ha completato il periplo del Peloponneso nel mese di gennaio 2017, sotto una delle nevicate storiche e del tutto inusuali che la Grecia ricordi, affrontando temperature polari, continui temporali e condizioni meteo-marine proibitive: in soli 34 giorni ha pagaiato intorno a questa grande isola artificiale e ci ha offerto l'occasione unica di vivere in anteprima il viaggio che noi stessi stiamo ora intraprendendo. C'è stata sin da subito una spontanea collaborazione, con continui scambi di informazioni che sono andati avanti anche dal vivo, ora che ci siamo ritrovati. Come ci aveva raccontato tutto delle sua isola mentre eravamo impegnati con il periplo delle Cicladi, anche adesso ci spiega un'infinità di cose sul Peloponneso, lasciandoci prendere appunti sulla mappa così da essere doppiamente preparati per affrontare le prossime settimane!
Manolis ha ovviamente attraversato il Canale di Corinto in gennaio, durante l'ultima giornata della sua spedizione invernale, ed è ancora in contatto con la direzione del canale e, come ha già fatto George Gazetas, si mette a nostra completa disposizione per sbrigare le ultime formalità.
Prima però si offre di farci da guida turistica in lungo ed in largo per il Peloponneso: avrebbe dovuto guidare una spedizione in kayak che è stata annullata all'ultimo minuto. Così Manolis è libero per qualche giorno: appena arrivato ci propone di salire alla vecchia città di Corinto per ammirare la fortezza che circonda tutta la cresta del massiccio affacciato sul mare; oggi ci porta in montagna per trascorrere l'intera giornata al fresco, sulle sponde del piccolo ed incantevole Lago Doxa, vicino alla grande piana di Feneos nel Peloponneso settentrionale, ma così distante dal mare da non risentire delle temperature africane che in questi giorni stanno investendo la costa; domani, invece, ci porta al mare per visitare sia il bel faro di Akrotiri Melagavi, che abbiamo per giorni intravisto sull'altro versante del golfo, e sia il piccolo lago costiero e marino che si apre proprio sotto il suo promontorio (e dove i nostri amici monegaschi Nathalie ed Alain Antognelli avevano scelto di attendere l'autorizzazione a passare a loro volta il Canale di Corinto durante il loro lungo viaggio "The Route"). Manolis ci aiuta anche a risolvere una serie pressoché infinita di piccole faccende pratiche, come per esempio trovare una lavanderia in città per lavare le nostre cose, che dopo oltre due mesi di viaggio hanno preso colore ed odore indescrivibili. E ci porta a mangiare nei posti migliori, con le portate più grandi e gustose e col panorama più spettacolare sul golfo: ogni sera questo specchio d'acqua, stranamente calmo per l'assenza dei venti dominanti, ci offre un tramonto in technicolor, col cielo che si riempie di una sfumatura del tutto speciale e col mare che si tinge di un rosso melograno mai visto prima!

L'incontro con Theodora!
L'attesa prima di traversare il Canale di Corinto!
L'ingresso appena oltre il ponte "sommergibile"
 

Lunedì 10 luglio 2017 - 65° giorno di viaggio
Corinto - Corinto (0 km = 50 km in auto!)
Vento NW 5 nodi (F2) - mare calmo - 34°C
Oggi è giorno di incontri.
Manolis ci accompagna in auto fino al centro di controllo del Canale di Corinto.
Arriviamo di buon'ora al "Customer Service Department", all'altra estremità del canale, quella che si apre sul Golfo di Atene. Fuori c'è un caldo appiccicoso ed insopportabile, dentro c'è un ambiente fresco e piacevole, con una temperatura ragionevole resa stabile dal sistema di aria condizionata. Aspettiamo qualche minuto nell'atrio, giusto il tempo di ammirare le fotografie d'epoca risalenti ai lavori di realizzazione del canale: ci colpiscono soprattutto i progetti ingegneristici che mostrano in sezione la speciale forma trapezoidale asimmetrica e le varie stratificazione del terreno circostante. Poi entriamo nell'ufficio di Theodora, la responsabile delle pubbliche relazioni: con poche telefonate risolve ogni cosa e ci conferma che abbiamo l'autorizzazione per passare in kayak il canale!
Ora dobbiamo solo capire qual'è il momento migliore per attraversare. Non ci sono tabelle di marea disponibili per il canale e ci affidiamo alla conoscenza diretta dei ragazzi che lavorano alla torre di controllo. Theodora è così gentile che ci chiamerà ancora un paio di volte per fornirci informazioni dettagliate. E anche per dirci che ha contattato due fotografi professionisti per realizzare un servizio fotografico completo!
Torniamo alla "nostra" spiaggia e facciamo mente locale: dobbiamo mettere in carica il VHF per le eventuali comunicazioni via radio con il centro operativo del canale, dobbiamo controllare le macchine fotografiche e le videocamere per essere sicuri di avere memoria sufficiente a riprendere ogni singolo momento del passaggio del canale... soprattutto dobbiamo scaricare un po' di tensione: le emozioni che abbiamo accumulato sono talmente tante che serve a tutti e tre un po' di tempo per elaborarle!
Ci spostiamo quindi su una delle sponde del canale, vicino alla spiaggia di Posidonia, sul versante nord-occidentale dello stretto. Ci accomodiamo accanto ai pescatori che abitualmente si siedono tra le bitte arrugginite e ci godiamo un altro tramonto infuocato sul Golfo di Corinto, mentre transitano dentro e fuori del canale diverse imbarcazioni a motore. Finalmente cala la temperatura al calar della sera e riusciamo a rilassarci un poco quando scende l'oscurità. Dormiamo in tenda per l'ultima volta sulla spiaggia che ci ha ospitato per quattro notti e stavolta siamo in ottima compagnia: Manolis monta la sua tenda poco più in là dei nostri due Voyager, si tuffa nel mare nero per un ultimo bagno refrigerante e come noi si prepara a dormire sotto la luna piena che sorge rossa e grande proprio quando noi cediamo alla stanchezza e chiudiamo gli occhi...

 
Non si vede tanto ma sotto l'albero c'è il cartello della distanza di 3300 metri!

Martedì 11 luglio 2017 - 65° giorno di viaggio
Paralia Posidonia - Paralia Isthmia (9 km)
Vento variabile - mare calmo - 35°C
La telefonata di conferma arriva alle nove del mattino: presentarsi alla torre di ingresso per le 10.30!
Ci sbrighiamo a smontare il campo e a preparare i kayak: contro ogni previsione, finiamo tutto in un'ora ed arriviamo in orario all'appuntamento.
L'altoparlante dice qualcosa al nostro indirizzo, noi capiamo solo la parola "canoe". Manolis ci precede e parla in greco con l'addetto al ponte.
Diversamente dal solito, oggi il canale non è chiuso per la manutenzione settimanale: benchè sia martedì, non sappiamo bene per quale ragione, il canale rimane aperto ed il traffico a motore è intenso come in tutti gli altri giorni della settimana. Comincio a sentirmi nervosa.
Dobbiamo aspettare che passi il traghetto della consueta visita turistica del canale: non appena avrà eseguito l'inversione di marcia noi potremo accodarci e seguirlo all'interno del canale. La tensione sale ed è visibile sui nostri volti. Sbarchiamo all'ombra di una tamerice proprio accanto al ponte "sommergibile".
Anche Manolis è emozionato, sebbene per lui sia la seconda volta, anche se del tutto inaspettata, che attraversa in kayak il Canale di Corinto.
Sono mesi che aspettiamo questo momento, Mauro ed io, da quando abbiamo cominciato a programmare il viaggio intorno al Peloponneso. Abbiamo scritto una prima mail per richiedere l'autorizzazione al passaggio nel mese di aprile, seguendo il consiglio di Manolis di inviare una richiesta formale con largo anticipo sul nostro arrivo. Anche i nostri amici monegaschi ci avevano consigliato di fare lo stesso: loro avevano chiesto di passare solo una settimana prima ed il permesso gli era stato negato. La gestione del traffico marittimo del Canale di Corinto è estremamente complicata e nonostante sia richiesto alla barche in transito di annunciarsi per tempo, quasi nessuno rispetta la regola ed in tanti si presentano all'ingresso senza alcun preavviso. Noi tre kayak siamo stati autorizzati al passaggio già nella giornata di ieri, ma quel che non era in programma è l'apertura straordinaria del canale: dobbiamo infilarci tra un'imbarcazione e l'altra. Ascolto i racconti di Manolis sulle turbolenze provocate dalle eliche delle barche a motore, quei continui rigurgiti che anche lui ha dovuto affrontare in gennaio quando ha attraversato il canale di domenica, con un'autorizzazione del tutto eccezionale perchè si trattava dell'ultima giornata di navigazione del suo periplo del Peloponneso. La mia ansia cresce visibilmente. Meno male che la compagnia è delle migliori: con poche battute e qualche fotografia tutto si stempera e ritorna il sorriso.
E' arrivato il momento tanto atteso: si parte!
Ci suggeriscono di mantenere una distanza di venti metri dall'ultima barca a vela che si accoda al traghetto turistico, cosa che sappiamo essere possibile soltanto per i primi minuti, dopo di che il traghetto e le vele continuano con la loro solita velocità di crociera ed in pochi minuti arrivano all'altra estremità del canale, mentre noi siamo ancora al primo chilometro...

Il Canale di Corinto ha una storia antica.
Il primo ad avere avuto l'idea di tagliare la terra per fare entrare il mare è stato il tiranno Periandros nel 602 avanti Cristo (tanto usava gli schiavi!).
Anche l'imperatore romano Nerone aveva provato a realizzare il progetto nel 67 a.C. ma aveva dovuto presto rinunciare perchè qualcun altro lo aveva spodestato. Il catalogo di promozione predisposto dall'attuale società di gestione del Canale riporta anche la notizia che San Paolo ha visitato il luogo, ma quando non era ancora stata completata l'opera. In realtà, per avere un canale vero e proprio bisognerà arrivare alla fine del 1800: nel 1830 vengono quantificati i costi, nel 1869 vengono approvati i nuovi piani di realizzazione (che seguono l'antico programma di Nerone, ritenuto il più logico ed economico) e soltanto nel 1893 vengono finalmente completati i lavori. L'inaugurazione del canale risale al 6 agosto (non osiamo immaginare a quanto caldo facesse durante la cerimonia!) ma l'apertura ufficiale è stata rimandata al mese di novembre perchè le pareti latrali avevano subito dato segni di cedimento. Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi hanno bombardato il ponte della ferrovia che corre sul canale e hanno provocato ingenti danni al canale stesso a cause dell'enorme quantità di detriti che ha a lungo ostruito il passaggio. La ricostruzione è del 1949 e del 1980 è la costituzione di una nuova società per la gestione del canale.  
Il Canale di Corinto ha un lunghezza complessiva di 6343 metri, istmi inclusi, una larghezza di 21.3 metri sul fondo e di 24.6 metri al livello del mare, una profondità di 7.5 metri e l'altezza massima delle pareti è di ben 90 metri! Hanno lavorato alla realizzazione del canale oltre 2500 addetti, utilizzando i macchinari più avanzati dell'epoca, riuscendo anche nell'opera di rivestimento del fondo fino a 2 metri sul livello del mare (in alcuni punti del canale è ancora possibile riconoscere questo manto particolare, anche se per lunghi tratti è ormai scomparso...). La manutenzione del canale deve fare fronte anche ai frequenti terremoti che interessano la zona e che provocano continue frane lungo le pareti interne, chiaramente riconoscibili durante il tragitto.
Il Canale di Corinto è attraversato ogni anno da 12.000 barche di 50 nazionalità differenti: poco prima del nostro ingresso sono passati sette grandi pescherecci turchi diretti in nord Africa e normalmente c'è gran via vai di panfili, navi da crociera e navi commerciali. La corrente che interessa il canale è di 2.5 nodi, raramente di 3 nodi, e l'escursione di marea raggiunge solitamente i 60 centimetri.
La navigazione del canale segue il senso unico alternato per evitare collisioni o incidenti di sorta. Le barche transitano a distanze regolari le une dalle altre ed è obbligatorio l'ausilio del rimorchiatore per le navi che eccedono un determinato tonnellaggio, che trasportano materiale pericoloso o infiammabile e per tutte quelle che scelgono la navigazione notturna (non è raro che le operazioni di transito richiedano diverse ore: una volta sono state necessarie ben sei ore per far passare una nave da crociera larga così tanto da arrivare a meno di un metro dalla pareti del canale!). Per passare è richiesta la presentazione di una lunga serie di documenti relativi alla barca e al personale di bordo, oltre al numero di immatricolazione internazionale IMO e alla indicazione sia del porto di partenza che di destinazione. C'è ovviamente un canone di passaggio che deve essere corrisposto in anticipo e che varia a seconda del tipo di imbarcazione.
I kayak possono attraversare gratis!
La navigazione a remi è comunque vietata: l'attraversamento dei kayak è concesso solo previa autorizzazione specifica ed è consentito solo in casi del tutto eccezionali. L'occasione per passare il canale in kayak è comunque offerta una volta all'anno in occasione di una manifestazione pubblica organizzata per la prima volta nel 2016 e promossa dai locali centri nautici alla fine del mese di ottobre: è un'esperienza indimenticabile!
Il Canale di Corinto è reso ancora più speciale da una curiosità ingegneristica unica al mondo: alle due estremità del canale sono stati realizzati due ponti che si immergono completamente in acqua per consentire il transito delle navi. Crediamo si tratti dell'unico luogo al mondo in cui le barche passano sopra ad un ponte: ogni tanto, più volte al giorno, viene interdetto il passaggio alle automobili e ai pedoni, viene calata la sbarra ed accesa la luce rossa del semaforo e in 3.5 minuti il ponte scompare sott'acqua, per ricomparire subito dopo il passaggio dell'ultima imbarcazione. Restare a guardare quel suo movimento lento è quasi ipnotico, specialmente quando appena sotto il pelo dell'acqua tornano poco a poco visibili le quattro fasce gialle dei parapetti che delimitano le due corsie laterali ed il passaggio pedonale centrale. Certe volte, tra le tavole di legno bagnate e gocciolanti, risalgono anche dei bei pesciotti, raccolti al volo con un retino da pesca dallo stesso addetto alla manovra del ponte!

Entriamo nel canale senza prestare attenzione ai pescatori che affollano il molo.
L'ingresso del canale sul versante nord-occidentale, quello aperto sul Golfo di Corinto, è protetto da due grandi braccia di cemento che mostrano i segni del tempo e dell'aggressione del mare. Oggi è tutto calmo e tranquillo ma Manolis ci conferma che quando qui si alza il vento le onde non tardano a diventare alte anche tre metri. C'è una doppia spiaggetta proprio alla bocca del canale, dove fanno il bagno una serie di bimbetti che cercano di attirare la nostra attenzione con urla e strepiti: noi non li sentiamo neanche, presi come siamo dal compiere le prime pagaiate nel canale.
Superato il ponte all'estremità, quello a fasce gialle e nere che è appena riemerso dalle acque per far transitare le auto rimaste in attesa che passassero le barche (e noi subito dietro!), il canale si allarga quel poco per fare spazio ad un piccolo canale laterale di deflusso delle acque e di attenuazione della corrente nel canale principale. Appena oltre, le pareti di arenaria gialla salgono verticali quel tanto da richiamare degli spregiudicati tuffatori, che proprio mentre noi pagaiamo lì sotto si cimentano in tuffi acrobatici.
In questo primo tratto il canale è segnato dai chiari postumi di frane e smottamenti che hanno eroso le antiche mura di contenimento. Incontriamo subito il primo segnale di percorrenza, un piccolo cartello verde con i numeri bianchi della distanza percorsa, quasi nascosto dalla vegetazione che a tratti ricopre l'invaso. Ci sono anche tantissimi nidi di gabbiani e di piccioni, piccole nicchie che il vento ha scavato nel tempo. L'acqua ha un colore chiaro ma opaco.
Notiamo subito qualcosa di strano: la corrente è contraria, anche se leggermente. Lo chiederemo a Theodora una volta completato il passaggio e la sua risposta sarà limpida e precisa: non poteva essere altrimenti, perchè rispetto al piano di lavoro delle giornata non c'era un altro momento adatto per lasciarci passare.
Sappiamo di avere poco a tempo a disposizione per completare il transito ma la tentazione di scattare qualche altra fotografia è troppo forte. Manolis lascia la telecamera accesa per lunghi periodi, specie quando raggiungiamo i tre ponti centrali. C'è un momento in cui il silenzio regna sovrano: le pareti salgono ad altezza vertiginose e per noi che piccolini pagaiamo là sotto tutto sembra altissimo e lontanissimo. I due fotografi ci fanno segno dal ponte pedonale di fermarci per qualche momento e di ripetere il saluto con le pagaie innalzate al cielo. Quando siamo ormai oltre il secondo ponte "sommergibile", ci concediamo il lusso di un ultimo selfie tutti e tre insieme ed impieghiamo forse più del dovuto perchè l'addetto alla manovra di risalita del ponte ci richiama all'ordine.
Ora che siamo fuori possiamo tirare un sospiro di sollievo.
Ci vengono offerte tre bottiglie d'acqua ghiacciata e quando sbarchiamo nella piccolissima spiaggetta sotto la torre di controllo sono lì ad attenderci sia i due fotografi che la sorridente Theodora. "We are always happy when we can help!". Non può venire a festeggiare con noi: deve avvisare la stampa locale che tre kayak hanno appena passato il canale!

La torre di controllo sul versante sud-orientale del Canale di Corinto!

Mercoledì 12 luglio 2017 - 66° giorno di viaggio
Isthmia - Isthmia (0 km)
Vento SE 5 nodi (F2) - Mare quasi calmo - 36°C
Siamo di nuovo soli: Manolis è tornato ad Atene e noi ci prendiamo un giorno di sosta per aggiornare il blog.
Facciamo colazione all'ombra dei pini marittimi con il melone profumato che il nostro amico ci ha lasciato prima di andare via.
Il caldo è avvolgente e sfibrante: sembra che qualcuno abbia acceso un grande ventilatore che spande all'intorno soltanto aria bollente.
Non troviamo refrigerio neanche sotto la doccia, neanche al tavolino all'ombra del bar sulla spiaggia che ci ha accolto anche ieri sera...
Decidiamo allora che non ci deve più succedere nulla del genere: nelle ore più calde della giornata non vogliamo più farci sorprendere a terra (in tutti i sensi!). Da domani riprendiamo a pagaiare e resteremo in kayak il più a lungo possibile, specie quando fa talmente tanto caldo da non riuscire neanche a parlare... Meglio vivere in mare, molto meglio vivere il mare!
Boccheggiamo fino a sera, quando finalmente torna quella leggera brezza che precede il tramonto e che fa pregustare un'altra notte fresca ed arieggiata.
E' come se ci stessimo preparando a vivere un nuovo viaggio, il terzo dall'inizio di questa avventura estiva: dopo le splendide Isole Ioniche e dopo il famigerato Golfo di Corinto, ci aspetta adesso il resto del Peloponneso. A detta di molti le penisole meridionali sono selvagge ed affascinanti: non vediamo l'ora di esplorarle in kayak!

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